di Nicoletta Cutillo
Stanotte l’ho sognato di nuovo. Eravamo in un bosco e lui mi aveva tolto il guinzaglio per farmi correre liberamente ed io gli scorrazzavo intorno, mi allontanavo rapita da mille odori, lo perdevo di vista. Ma poi, all’improvviso, sentivo il suo odore ed in un attimo lo ritrovavo.
Mi sono risvegliata sul cuscino morbido, è quasi giorno, nel naso ho ancora i profumi del bosco, delle foglie morte, del muschio, degli animaletti selvatici che tanto mi fanno impazzire, ma il suo odore, quello no, non lo sento più.
E’ qualche giorno che non lo sento più e la cosa mi disorienta perché a volte sono sicura di sentire ancora le sue mani che mi accarezzano, che mi strofinano le orecchie. E da quel giorno non sapevo cosa mi era preso, ma mi veniva da ululare continuamente e, veramente strano per me, mi era completamente passata la fame. Poi, piano piano, ho capito.
Noi cani sappiamo cose che nessuno ci dice, capiamo il linguaggio degli umani molto meglio di quanto loro capiscano il nostro. So che il suo cuore si è fermato ed il suo corpo è stato portato in un posto che chiamano cimitero. Quando tornano da lì hanno sempre gli occhi lucidi e mi accarezzano a lungo, tristi.
Triste ed arrabbiata lo sono stata pure io perché avevo tanta voglia di andare con loro in quel posto dov’è ora il suo corpo, al cimitero, e credevo di non poterci andare. Ma poi, un mio amico meticcio che gira spesso dalle parti del Municipio, mi ha parlato del nuovo regolamento cimiteriale in vigore dal 2022 che, al Capo VIII art. 50 punto 2, dice che “E’ consentito l’ingresso ai cani di qualsiasi taglia se muniti di museruola e condotti al guinzaglio” e che “Il detentore dell’animale deve avere con sé idoneo kit per la raccolta delle deiezioni e una bottiglia d’acqua per lavare eventuali minzioni dell’animale”. Poi il punto 3 dice che “E’ consentito l’ingresso ai gatti purché restino nel trasportino.”
Così quando vado con loro mi sdraio lì, col muso tra le zampe, a ricordare tutte le volte che mi faceva i “grattini” e continuo a sognarlo e a sentirle, le sua mani. Ma il suo odore, quello no, non lo sento più.