di Angelica Sterbini

La psicologia può apparire un mondo sconosciuto e per molte persone della società odierna è un tabù parlare anche solo di questo argomento. Con il seguente articolo, vorrei andare ad illustrare come nasce l’enigmatica disciplina che ci ha permesso di comprendere, anche se non ancora al 100%, come funzionano i meccanismi della mente umana. Da cosa deriva il termine psicologia?

Esso deriva dal greco psyché, anima/spirito, e logos, studio/discorso. Tradotto letteralmente si tratta quindi dello studio dello spirito o dell’anima. È quindi la scienza che si occupa di studiare quelli che sono i comportamenti dell’uomo attraverso i suoi processi affettivi, mentali e relazionali. All’inizio la psicologia e la filosofia si fondevano: Platone e Socrate sono sicuramenti i maggiori rappresentanti di quello che nell’antichità era lo studio delle esperienze dell’essere umano. Da ciò che era il mondo greco dobbiamo fare un salto temporale arrivando agli inizi del 1600, dove vi furono filosofi che svilupparono riflessioni e teorie sulla mente umana, ma nonostante ciò non nacque la psicologia intesa come disciplina. La nascita effettiva di questa scienza può essere ricondotta alla seconda metà del 1800, dove l’indagine psicologica si fonde con lo studio delle scienze naturali. Wilhelm Wundt creò il primo laboratorio di psicologia in Germania e da quel momento si andò a sviluppare la disciplina. Sicuramente ognuno di voi avrà sentito parlare del maggiore esponente della psicologia moderna: Sigmund Freud, che viene considerato il padre della psicoanalisi. Andiamo a vedere qualcosa in più della sua vita e della sua dottrina.

Sigmund Freud nasce a Freiberg nell’odierna Repubblica Ceca, a quattro anni si trasferisce a Vienna e si diploma a diciassette; si laurea poi alla facoltà di Medicina e Chirurgia e lavora per tre anni all’ospedale Generale di Vienna, occupandosi dei pazienti del reparto psichiatrico. Qui Freud iniziò i suoi studi sulla cocaina, sostanza a quel tempo sconosciuta, e scoprì che era utilizzata dai nativi americani come analgesico. La sperimentò su sé stesso, e a suo dire non c’erano effetti collaterali; quindi decise di utilizzarla in alternativa della morfina su un suo caro amico per curarlo dalla dipendenza e spinse Freud a pubblicare un saggio. Si avvicinò alla teoria e allo studio dell’ipnosi come cura per l’isteria e da lì Freud andò a sviluppare i principi basilari della psicoanalisi relativi alle relazioni medico-paziente. Da qui si sviluppò il cuore della psicoanalisi, ovvero l’indagine attraverso le associazioni libere, lapsus, atti involontari, atti mancati e l’interpretazione dei sogni, i significati che essi comunicano: possiamo anche dire quindi che si tratta dello studio e dell’interpretazione dell’inconscio.

Fatta questa panoramica generale sulla sua vita e sui suoi studi, su cui ci sarebbe tanto altro da dire, si può capire che Freud è stato colui che ha gettato le basi della psicologia moderna; ancora oggi all’interno delle università vengono studiati i suoi libri, i casi psichiatrici di cui si occupava e le sue dottrine, al fine di dare delle informazioni che aiutano a capire i meccanismi della mente umana. Purtroppo all’interno della società la psicologia non suscita particolare interesse e credo che invece dovrebbe essere una disciplina intrinseca nelle scuole; non solo perché con essa capiamo come eliminare le paure, le insicurezze o come superare i problemi, ma anche perché grazie agli studi condotti sulla psicologia nei secoli, possiamo comprendere come si è sviluppata la nostra mente dalle origini sino ai nostri giorni.

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