di Elisa Masini
Psicologa clinica specializzata in dipendenze comportamentali e da sostanze e in sessuologia

Decidere rappresenta sempre un azzardo, un rischio che, però, non può essere evitato.

Ogni persona si mette in gioco come artefice del proprio agire. Così facendo diviene responsabile della propria esistenza e, a volte, anche si quella di coloro che la circondano. Da questa grande responsabilità derivano le paure legate all’agire e allo scegliere, tra diverse opportunità, la migliore.

Questa paura di agire si è sviluppata di pari passo con la capacità di pianificare le proprie azioni e gestire l’ambiente circostante.

Paradossalmente, maggiori sono la conoscenza e la capacità operative, permettendoci di risolvere problemi e controllare meglio la realtà, maggiori sono i nostri pensieri a riguardo. Dunque, il carico delle responsabilità di chi deve decidere è diventato man mano sempre più pesante.

Sono tanti i motivi per cui si può aver paura di prendere una decisione. Innanzitutto, la più ricorrente tra le tipologie di timore di fronte al rischio di una decisione è la paura di sbagliare. Il timore di commettere errori di valutazione o di decidere fuori tempo rappresenta un dubbio lancinante. Tuttavia, ogni situazione è a sé: infatti, ciò che rende la paura di prendere una decisione sbagliata una vera e propria “tortura” non è la situazione oggettiva, ma la percezione da parte del soggetto che deve decidere, e questa percezione dipende dalle sue caratteristiche personali e dalle sue capacità acquisite.

A volte, si ha anche paura di non essere all’altezza di prendersi la responsabilità di decidere e ciò ha a che fare con l’autostima, ovvero con quanto ci si ritiene capaci di valutare al meglio le cose e quanto ci sentiamo in grado di sostenere il peso delle decisioni assunte e dei loro effetti. Oppure si ha paura di esporsi e ciò riguarda sia il timore della responsabilità di prendere la decisione, sia il timore di esporsi al giudizio altrui. Queste persone solitamente assumono atteggiamenti difensivi e comportamenti diffidenti nei confronti degli altri, e, la maggior parte delle volte, questa paura viene nascosta per vergogna e per tale motivo non viene affrontata.

Premesso ciò, è importante saper gestire al meglio le decisioni e per far sì che questo avvenga è necessario saper gestire contemporaneamente cognizioni, emozioni ed azioni. In altre parole, bisogna sviluppare le conoscenze al livello adeguato al compito; essere in grado di trovare le soluzioni ai problemi che possono presentarsi e saperle mettere in pratica; saper convincere o persuadere della bontà e giustizia delle scelte operate; e, infine, saper gestire le diverse forme del soffrire la paura delle decisioni.

È implicito considerare la componente del decision making, una tra le componenti più importanti che rendono una persona capace di sostenere la responsabilità di decisioni importanti, ovvero la gestione della paura che determina l’incapacità di utilizzare o meno le proprie competenze ed abilità.

 

 

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