di Luigi Proietti Orzella

Tempi Nuovi è nato attorno ad una tavola imbandita, a casa mia. Erano presenti, oltre a me, i classici “quattro gatti” (di preciso, sei): Elena Rubino, suocera del sottoscritto, madrina del giornale e cuoca per l’occasione; Michele Di Giorgio, Alberto Podda, Lina Fùrfaro, Roberta Isidori e Carla Foschini. Che poi, insieme a Michele Concilio e Pino Tedeschi, fummo coloro che scrissero gli articoli del primo numero, quello di prova, con il prezioso ausilio di Marco Moretti quale esperto di grafica. Per almeno 2 mesi, prima di questa storica riunione, avevo girato per Ciampino in cerca di qualcuno che volesse imbarcarsi nell’impresa. Oltre a ricevere molti “NO”, ci fu pure chi mi derise. Ma io sono uno che non si abbatte, anzi la cosa mi mise addosso una certa tigna ad insistere. Ed ora, eccoci qua, con un anno sulle spalle. Parliamoci chiaro: non abbiamo fatto nulla di eccezionale. Questo giornale è un bimbo che deve crescere con calma. Per ora si trova a frequentare le “elementari”, ed è inutile fare previsioni su cosa farà da grande. Ma sta crescendo. Dico solo che dalle 16 pagine del numero di prova, adesso per non superare le 28 dobbiamo fare i salti mortali. La stampa costa, e il giornale è gratuito. Non siamo ancora attrezzati per qualcosa di più corposo. Siamo qui grazie ai commercianti che ci sostengono, al contributo di privati cittadini, e di coloro che collaborano, sempre più numerosi, di grande spessore culturale, e che vogliono bene a Ciampino.

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