di Luigi Proietti Orzella

Caro lettore, il 20 luglio scorso alle ore 18:00 c’è stata una manifestazione davanti alla zona dell’ex Barbuta, di fronte alla fonte Appia, lo stesso sito dove fino a qualche tempo fa c’era il campo nomadi. Vi hanno partecipato tutte le forze politiche, con la sindaca Colella, il presidente del consiglio Testa, assessori e consiglieri tutti, senza distinzione di colore. Il motivo di questa manifestazione? Ti racconto cosa è stato detto.

Immagina di avere una piccola casa che confina con una villa immensa. Cerchi di curare nel migliore dei modi il tuo spazio, per renderlo vivibile e dignitoso. Poi succede che il proprietario di questa villa accanto inizia a gettare tutta la sua immondizia accanto al tuo giardino. E non lo fa solo una volta, ma ripetutamente. Prima sotto forma di un campo nomadi, rimasto lì per 15 anni, e adesso con il trasferimento di ben 27 aziende di autodemolizione. Non potrebbe farlo, perché quello spazio è sotto la tutela dei Beni Culturali, per cui l’autorizzazione devono darla prima la Regione Lazio e poi il Mini-stero in questione. Ma Roma ha chiesto una deroga per poter attuare questo trasferimento. Come fai, cittadino, a non pensare che ti si consideri facile da colpire e che c’è chi si sente in diritto di commettere contro di te ogni angheria, forte del suo potere? Questo è ciò che io provo e, penso, anche tu. Dovresti sapere che l’area del Comune di Roma, di ben 1.287 kmq, (tanto per fare un esempio, misura 10 volte l’area del Comune di Milano) confina, oltre che con Ciampino, anche coi Comuni di: Pomezia, Ardea, Albano, Castel Gandolfo, Marino, Grottaferrata, Frascati, Monteporzio, Montecompatri, Zagarolo, Gallicano, Palestrina, Castel San Pietro, Poli, San Gregorio da Sassola, Tivoli, Guidonia, Fonte nuova, Monterotondo, Riano, Sacro-fano, Formello, Campagnano, Anguillara e Fiumicino. Tra questi, i più popolosi sono: Guidonia, 89.000 ab. in 79 kmq, densità 1.115; Fiumicino, 81.000 ab. in 213 kmq, densità 281; Pomezia, 64.000 ab. in 86 kmq, densità 741; Tivoli, 54.000 ab. in 68 kmq, densità 796; Monterotondo, 41.000 ab. in 40 kmq, densità 1.002; Albano, 39.000 ab. in 24 kmq, densità 1.627. Se li confrontiamo con i dati della nostra Città, si rimane ancora più perplessi sul perché proprio essa sia stata scelta: Ciampino, 38.000 ab. stipati in soli 13 kmq, con una densità di 2.891 ab. per kmq, la più alta dei comuni del Lazio. Ora, dopo questa lettura, mi chiedo a maggior ragione: “Perché, con tanto territorio a disposizione e tanti Comuni limitrofi, proprio la nostra Città deve subire le conseguenze dei problemi di Roma?”. La risposta sta tutta in un discorso di tornaconto politico: evidentemente nessun Comune limitrofo e nessun Municipio romano accetta di ospitare gli auto-demolitori, per cui si è deciso di lasciarli nello stesso VII Municipio, spostandoli ulteriormente ai limiti del proprio territorio, dalla zona adiacente all’aeroporto dismesso di Centocelle a quella che confina col nostro Comune. Trasferire un’attività del genere, soggetta a incendi ed inquinamento, da un aeroporto ad un altro, e per giunta inter-nazionale, non testimonia grande fantasia, né intelligenza. Oltre a creare problemi alla nostra Città che già soffre di un tasso altissimo di inquinamento. Ma c’è da sapere che quella zona, il VII Municipio appunto, è un vasto contenitore di consenso elettorale che non va scontentato e la decisione, da parte di chi guida Roma, di sacrificare Ciampino, che come bacino elettorale è irrisorio confronto a quello, è il male minore. La situazione mi sembra chiara. Bene, a questo punto, nell’attesa che la Capitale si muova per fare i suoi interessi, noi ciampinesi dobbiamo metterci in moto per tutelare i nostri. Dobbiamo pensare a cosa poter fare per difendere il nostro territorio. Gli argomenti per poter far recedere l’assessora capitolina Sabrina Alfonsi dalla sua decisione sarebbero parecchi, ma cito soltanto quelli che, concreta-mente, sembrano i più ovvi e convincenti:

1) Appellarci alla salvaguardia del Parco dell’Appia Antica. 2) La situazione dell’inquinamento, sotto ogni aspetto, dati alla mano, del nostro territorio che è già di per sé gravissima. 3) Puntare sul fatto che gli autodemolitori sarebbero un grave danno, in caso di possibili incendi, per il traffico aereo. 4) La presenza di falde acquifere che passano proprio sotto al sito destinato agli autodemolitori. 5) L’analisi territoriale fatta dal sottoscritto, ovvero che esiste un vasto territorio a disposizione di Roma Capitale per individuare altri siti ed evitare che i suoi problemi vadano a danneggiare i Comuni circostanti. Riguardo le iniziative da portare avanti, la prima sarebbe di abbattere le incomprensioni e le diversità di vedute, le ripicche e di superare i vecchi e i nuovi torti all’interno dell’ambiente politico locale, e poi unirci tutti in una battaglia che deve essere squisitamente politica. La giusta strada è quella di coinvolgere adeguatamente la popolazione, renderla coesa, al di sopra delle convinzioni politiche, per il bene comune, col contributo di tutte le forze politiche le quali devono tornare ad essere i fondamentali contesti sociali trainanti della popolazione. Diversamente, la loro azione politica rimane autoreferenziale. Infatti, con delusione si è constatato che alla citata manifestazione il grande assente era proprio la cittadinanza, come se il problema sia esclusivamente dei politici. Non scopro l’acqua calda affermando che con la partecipazione della popolazione si potrà fronteggiare un problema che non deve essere delegato esclusivamente al corpo politico. Davanti ad una situazione in cui un’intera Città si mette in movimento per difendere la propria salute e la propria qualità della vita si può smuovere l’opinione pubblica e, di conseguenza, ricevere l’aiuto di chi, con la propria influenza ad alto li-vello, potrebbe aiutarci a ricevere il giusto rispetto da chi considera Ciampino alla stregua di una discarica. Che poi, bisogna dirlo, coloro che non stanno rispettando la nostra Ciampino sono gli stessi che stanno assistendo inermi, nella loro inadeguatezza, alla trasformazione di Roma, Città Eterna, in un accampamento di Vandali

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