di Lina Furfaro

Una delegazione di cittadini ciampinesi si è recata Sabato 8 Luglio a Sessano del Molise, provincia d’Isernia per partecipare all’iniziativa dell’amica socia Santina D’Ippolito. Guidata dalla presidente della Pro Loco di Ciampino Eleonora A. Persico, che ha portato anche i saluti della Sindaca di Ciampino Emanuela Colella, il gruppo di soci ha voluto sostenere l’iniziativa eccezionale di Santina D’Ippolito: l’ampliamento del Museo “Il Fortino” inaugurato nel 2022. Già di per sé singolare e suggestiva la contrada Pescocupo, dove è nato il Museo dei tempi andati, da oggi sarà ancora più amabile: la facciata del Museo infatti è stata abbellita da un grande murale inaugurato grazie all’impegno e alla meritoria azione di recupero della memoria di chi ha voluto dar vita al Museo. All’inaugurazione del murale, con l’amica Santina D’Ippolito, ciampinese di adozione, era presente anche il Sindaco Pino Venditti con la moglie, Consiglieri, Assessori e numerosi cittadini amanti del piccolo borgo.

Un vero e proprio viaggio nel tempo, uno stimolo a fare di più per i nostri paesi di origine, un luogo turistico “Il Fortino”, dove sono esposti oggetti del passato conservati per permettere alle nuove generazioni di conoscere la nostra identità, l’evoluzione, i mutamenti della persona e degli strumenti utilizzati. Il sito culturale è stato ampliato rispetto a quello inaugurato un anno fa ad agosto. La fondatrice del Museo esprime la sua soddisfazione: “Ho voluto custodire la storia; centinaia di oggetti che erano di utilizzo comune nelle case di un tempo lasciate a futura memoria perché quegli anni, quelle storie restino come pilastri sui quali si regge la comunità”.

Il titolo leopardiano del nuovo murale “Il sabato del villaggio”, i colori scelti della natura e nell’insieme la serena vita bucolica rappresentata in armonia con il mondo umano regalano uno scorcio diverso e rinnovato. Il meraviglioso dipinto ricco di elementi emblematici, è stato realizzato dall’artista Michele Fattore, pittore e scultore di Cerro al Volturno, figlio d’arte. Sulla facciata del “Museo delle cose antiche” è stato immortalato con abili pennellate, un inno alla fanciullezza, immagini che, come i versi recanatesi, vogliono trasmettere valori intramontabili quali il lavoro quotidiano, in particolare quello dei campi, un momento spensierato a cui si guarda con fiducia. Uno sguardo al passato ma volto al futuro, alla realizzazione delle speranze e delle aspettative. Un invito a non dimenticare chi siamo e d’onde veniamo: la storia ci permette di comprendere i nostri modi di pensare e di procedere nel migliore dei modi nel percorso esistenziale, soltanto così la concordia prevarrà tra generazioni diverse. Un modo sempre antico e sempre nuovo di attrarre turisti nei piccoli borghi che conquistano. Grazie Santina!

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