di Francesco Rozzo

Precariato, incertezze ed abbandono. Cosi la generazione Z viene accompagnata alle porte di un turpe destino. I giovani, oggi, ci raccontano un mondo carico di rabbia dominato dalla paura e dall’incertezza del domani, manifestando evidenti problematiche sociali che vengono terribilmente ignorate o, peggio ancora, fintamente comprese dai nostri governanti. Le ultime elezioni politiche hanno confermato questa distanza siderale che c’è tra la nostra classe dirigente e i nostri ragazzi. A nulla sono servite le discese “in campo” virtuali, dei leader politici, sui principali mezzi di comunicazione social, in particolare Tik Tok. Quest’ultimo, divenuto oggetto principale di dialogo nella campagna elettorale, ha messo in luce quel classico atteggiamento paternalista e assai buffonesco di chi considera i ragazzi dei completi idioti. I giovani e le giovani sono molto meglio di come vengono immaginati, sono una generazione preparata e sensibile, attenta alle tematiche attuali che caratterizzano la nostra comunità. Le loro proposte su economia, lavoro, diritti e ambiente si fondano sull’esperienza e sulla conoscenza della realtà. Pensiamo a una generazione che vive di lavoro precario, sottopagato senza tutele né garanzie, che dovrà vivere l’età adulta in un mondo stravolto dai cambiamenti climatici e da una instabilità economica senza tregua. La superficialità con cui si parla ad essi racconta molto di questo tempo così vuoto. Se chi ci rappresenta ascoltasse queste proposte si renderebbe conto che quello della nostra generazione è già un programma di governo. I nostri giovani mostrano una grande profondità d’animo e un elevato pragmatismo che difficilmente riusciamo ad intercettare. Li consideriamo, molto spesso, nullafacenti e menefreghisti. La politica tenta di giostrarseli a modo suo offrendo loro bonus, mancette e altre esigue forme di assistenza. Torniamo, invece, ad investire nell’istruzione, nella formazione e nella cultura, creando un mercato del lavoro più meritocratico all’altezza del potenziale che queste menti offrono.

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