di Luigi Proietti

Il 12 novembre, presso il Cinema Piccolissimo, è stato proiettato il documentario dal titolo “Il Club dei Centenari”. Alla proiezione erano presenti il regista Pietro Mereu, il presidente dell’Ass.ne “Grazia Deledda”, Luigi Frigau, organizzatore dell’evento, e la signora Elena Rubino, una nipote della scrittrice sarda Premio Nobel nel 1926.

Difficilmente capita di assistere alla recita di una poesia fatta di immagini e parole che dura per ben trenta minuti Che vi tiene incollati alla poltrona senza cali di interesse, anzi in un crescendo di immagini liriche e da cui traspare un profondo rispetto verso la vita semplice ma dura di gente che ama la propria terra. Beh, questa è la sensazione che io ho avuto nel godere, frase per frase, immagine per immagine, il documentario di Pietro Mereu. Ma prima di parlare in particolare di del documentario, credo sia doveroso presentare il creatore e regista di questo magnifico cortometraggio.

Pietro Mereu (Lanusei, 1972) è diplomato in sceneggiatura presso la Scuola Civica di Cinema Tv e Nuovi Media di Milano. Assistente di produzione e autore televisivo presso La7, Magnolia, All Music, Mediaset per diversi anni, nel 2010 ha ideato e scritto il film documentario Disoccupato in affitto di cui è protagonista, vincendo vari premi nazionali. Come regista indipendente ha lavorato a molti progetti, tra cui il reportage La Grecia è qui, Lettera dalla Sardegna, e progetti indipendenti per cause sociali come Etic art e Noi non molliamo – Facce e storie dell’alluvione.

Nel 2015 gira Il club dei centenari, sulla longevità degli abitanti della Sardegna, prodotto dalla sua casa di produzione ILEX, che vince nel 2017 il Premio AAMOD al Babel Film Festival di Cagliari e nel 2018 il Premio del Pubblico a Sguardi Altrove Film Festival di Milano. Il clan dei ricciai, uno dei suoi lavori più recenti, prodotto dalla Drive Production Company di N. Vaporidis, M. Branciamore e P. Reggiani, ha superato nel 2018 la prima selezione del Premio David di Donatello. Attualmente sta lavorando a vari progetti in Italia, in Colombia e nel Caucaso.

Detto questo, torniamo all’opera proiettata.

Già l’inizio è memorabile: un’Ape Piaggio se ne va caracollando in una strada deserta della zona Dell’Ogliastra. Il mezzo si ferma e da esso esce un vecchio signore. E’ uno dei centenari di questa terra, ancora arzillo ed efficiente, che va a curare le sue bestie. In questa terra esiste la più alta concentrazione al mondo di persone che hanno vissuto più di un secolo. Questo fenomeno è oggetto di studio di scienziati di tutte le parti del globo. Il narratore spiega che questa longevità deriva in parte dalla genetica (ma non più del 30%), quindi da una sana dieta, legata anche alla salubrità del posto (per un 50%) e dal fatto che questi vecchi vivono in famiglia fino alla fine dei giorni. Ovviamente tali percentuali, spiega, non sono rigide ma chiariscono molto esaurientemente che alla base di una vita lunga ci sono l’attività fisica e un regime alimentare naturale: pane fatto in casa, prodotti della terra curati personalmente, dieta a base di carni provenienti da allevamenti propri e, non ultimo, un aspetto che nei posti urbanizzati sta diventando raro: la possibilità di vivere socialmente in modo pieno con la propria famiglia. Invece, quelli intervistati sono ancora pronti mentalmente e si trovano a discorrere in un modo chiaro e pienamente cosciente. Al termine della proiezione il presidente Frigau ha voluto donare un mazzo di fiori ad una gradita ospite: la signora Elena Rubino, residente a Ciampino dal 1964, la cui nonna materna era sorella della madre di Grazia Deledda. Un pomeriggio indimenticabile per questa donna e per tutti noi.

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