di Leonardo Vitucci
In questo 2024, tornerà la data del 29 febbraio sui nostri calendari. Ma quali sono le origini dell’anno bisestile?
Per anno bisestile, intendiamo l’aggiunta di un giorno all’anno ed è un accorgimento presente su tutti i calendari, per evitare lo slittamento delle stagioni, colmando un gap temporale nel loro mutamento. Per evitare questo fenomeno e che possa avvenire uno sfasamento fra anno solare ed anno topico, si aggiunge questo giorno particolare (segnato nel mese di febbraio) ogni quattro anni per riequilibrare la tempistica, precisamente nella giornata del 29 febbraio e prende il nome dal latino “bis sexto die”, ovvero: “sesto giorno ripetuto”. L’anno si allungherà rispetto alla sua tipica durata e diverrà di 365 giorni e 6 ore, ovvero: 365,25 giorni.
Nel calendario giuliano, è bisestile un anno ogni 4, ovvero quelli la cui numerazione è divisibile per 4. Mentre, in quello gregoriano, si eliminano tre anni bisestili ogni 400 giorni. Dunque, nel calendario gregoriano, risulteranno bisestili: gli anni non secolari il cui numero risulta divisibile per 4 e gli anni secolari il cui numero è divisibile per 400.
I romani erano soliti ad aggiungere un giorno in più successivo al 24 febbraio, denominato: “sesto giorno prima delle Candele di Marzo”.
Fu proprio un romano ad avere l’idea dell’anno bisestile. Nel 46 a.C., Giulio Cesare ci pensò quando veniva ancora contato dopo il 24 febbraio (prima delle Candele di Marzo), ma a regolarizzare l’applicazione dei giorni bisestili fu Ottaviano Augusto, nel’8 d.C. Dunque, il primo anno bisestile fu proprio l’8 a.C.: da quando I giorni sono stati conteggiati dal primo del mese.
L’anno bisestile viene accostato alla sfortuna, mediante il detto “Anno bisesto, anno funesto!” e porta i nati nel 29 febbraio a dover aspettare ben 4 anni, prima di poter festeggiare il loro compleanno nel giorno esatto della loro nascita, ma nei paesi anglosassoni esiste una tradizione “romantica”, la quale viene accostata a questa giornata: le ragazze possono fare una dichiarazione ai loro fidanzati, ma non viceversa. La tradizione impone che la proposta venga necessariamente accettata.
Questa consuetudine è ancora in atto nei paesi del Nord Europa ed impone a tutti i fidanzati, che rifiuteranno la proposta, di regalare guanti o vestiti, a mo’ di risarcimento nei confronti delle loro compagne.