Cui prodest?

A chi giova, l’attacco terroristico alla sala da concerto Crocus City Hall, avvenuto il 22 marzo?

A chi giova, cui prodest, è la prima domanda da porsi quando accade un fatto, soprattutto se drammatico.

La pista del fondamentalismo islamico dell’ISIS è possibile, ma con il passare delle ore aumentano le perplessità. Perché la modalità dell’attacco e il comportamento dei terroristi dopo l’arresto non sono tipici di combattenti dell’ISIS: non hanno cercato il martirio, per esempio, ma hanno cercato di fuggire, di conservarsi in vita. Una volta arrestati non hanno dato spiegazioni ideologiche, ma si sono limitati a dire di averlo fatto per denaro.

Quindi, pur presumendo che gli attentatori gravitino in ambienti vicini all’ISIS, chi sono i mandanti? Chi li ha aiutati? Perché l’attentato è avvenuto proprio in questo momento? Ricordiamo che le elezioni in Russia, con la riconferma di Putin come presidente, si sono tenute da poco e che ora, in primavera, è attesa la ripresa delle ostilità con spostamenti di truppe. Perché è stata scelta proprio quella sala da concerto? Perché gli attentatori sono fuggiti in direzione del confine russo-ucraino e perché durante la fuga hanno abbandonato le armi? Chi li aspettava?

Le domande sono molte. Le risposte non arriveranno tanto presto e, probabilmente, non tutte le risposte saranno esaurienti.

Ma non dobbiamo accontentarci delle prime risposte che vengono date. Per amore di verità e perché soltanto conoscere la verità può consentire di rendere giustizia ai 137 morti e ai 180 feriti (conteggio attuale ma non definitivo).

Per amore di verità, perché solo la verità ci fa capire in quale mondo viviamo e ci permette di capire come vogliamo viverci.s

Solo una cosa possiamo dire con sicurezza: chi ha voluto l’attentato di Mosca vuole spingerci verso il baratro della guerra. Anzi, vuole proprio che ci cadiamo dentro. E qui sta a noi decidere se vogliamo stare con chi vuole morte e distruzione, che colpirebbero anche noi, in questa porzione di Occidente, o se vogliamo stare dalla parte di chi cerca la pace attraverso il negoziato. Tertium non datur.

 Anna Belli

 

L’uomo e la missione di uccidere

 Forse la ragione dell’amore dell’uomo per la guerra risiede in una genetica imperfezione della sua personalità. Se dobbiamo considerare veritiera la Storia scritta dagli uomini, non possiamo evitare di notare che essa, fin dalle sue origini, ha come filo conduttore lo sterminio sistematico di simili contro simili. Infatti, così come viene proposta, e addirittura insegnata anche ai più piccoli, la Storia parla soprattutto di guerra e di morte. L’essere umano è l’unica specie animale che uccide il proprio simile come se fosse un bisogno primario, direi proprio irrinunciabile, e commette ciò fornendo a sé stesso un “disimpegno morale”. Il tipo di disimpegno morale perfetto è appunto la Guerra. Perché essa trova diverse giustificazioni: la difesa della razza, della religione, dell’ideale, della patria. Ma credo che queste giustificazioni siano solo strati superficiali di una verità molto più complessa. Le parole per capire questo aspetto infernale dell’animo umano le disse Guy de Maupassant (Diario di un magistrato, Le Gaulois, 1885):

 

“Perché dunque uccidere dovrebbe essere considerato un delitto? Già, perché? E’ invece una legge naturale. Ogni essere ha la missione di uccidere. Uccidere è insito nella nostra natura. Le bestie non fanno che uccidere: per mangiare e per vivere, in ogni istante della loro esistenza. L’uomo uccide continuamente per cibarsi, ma poiché ha anche bisogno di uccidere per voluttà, ha inventato la caccia. Ma questo non basterebbe all’irresistibile necessità di strage connaturata in noi. Uccidere gli animali non ci appaga: abbiamo bisogno di uccidere l’uomo. Un tempo questa necessità veniva appagata con i sacrifici. Oggi le esigenze della vita sociale hanno fatto dell’uccisione un delitto e l’assassinio viene condannato e punito. Ma poiché non possiamo vivere rinunciando a questo naturale, imperioso istinto di morte, ogni tanto ci sfoghiamo con una guerra nella quale un popolo intero sgozza un altro popolo…] […si potrebbe credere che la vergogna dovrebbe schiacciare coloro che sono destinati ad eseguire queste carneficine di esseri umani. No! Li si colma di onori! Li si veste d’oro e di stoffe smaglianti: essi portano piume sul capo, decorazioni sul petto…] […sono orgogliosi, rispettati dagli uomini, amati dalle donne…] […uccidere è la legge fondamentale che la natura pone nel cuore umano. Non c’è niente di più entusiasmante, niente di più onorevole che uccidere! Uccidere è legge: perché la natura ama l’eterna giovinezza. Essa sembra urlare in ogni suo atto primordiale: presto, presto, presto! Più si distrugge, più si rinnova!”

Luigi Proietti Orzella

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