di Aurora Nardoni
“I classici sono mattoni noiosi e difficili da leggere”
“I classici sono libri da secchioni o da vecchi”
“I classici contengono messaggi che non vanno più bene nel 2024”
“Perché a scuola fanno ancora leggere libri vecchi di secoli?”
Sono questi alcuni dei luoghi comuni che contribuiscono ad alimentare lo stereotipo dei romanzi classici come libri difficili da leggere, pieni di messaggi lontani dall’attualità e in grado di far storcere il naso a molti studenti tra i banchi di scuola. Spesso e volentieri si associa al romanzo classico l’immagine di un vecchio libro conservato nelle librerie dei nostri nonni, o il ricordo di quelle due ore interminabili di italiano a scuola che il docente sapeva rendere solo pesanti e infinite.
Ma è davvero così? I classici della letteratura, sia italiana che straniera, sono davvero così “passati di moda” da non offrire più nulla al lettore?
Ed è proprio per rispondere a questi interrogativi che Guendalina Middei, conosciuta anche come @ProfessorX sui social, interviene con la sua raccolta di saggi dal titolo Innamorarsi di Anna Karenina il sabato sera, pubblicato per Feltrinelli a Gennaio 2024. I dieci saggi contenuti nel libro, scritto in uno stile molto leggero e scorrevole, condito da quel pizzico d’ironia in grado di far sorridere e riflettere, offrono al lettore avverso ai classici e allo studente annoiato una visione assai lontana dalla solita impostazione scolastica.
Personaggi come Anna Karenina, Elizabeth Bennet, Winston Smith, Gregor Samsa o lo stesso Giacomo Leopardi non sono portatori di tematiche ormai superate, ed è proprio questo il punto di forza della letteratura classica e dei suoi protagonisti immortali. Il cambiamento, l’interrogarsi sul bene e il male, la scoperta (o riscoperta) dell’amore e la volontà di trovare il proprio posto nel mondo sono realtà che hanno accompagnato l’uomo da sempre, in ogni epoca e ad ogni età della vita. Leggere un grande classico della letteratura italiana, inglese o russa in quest’ottica cambia completamente la visione, certamente distorta da un insegnamento monotono e da un sistema scolastico che si ostina a rimanere quello di sempre, malgrado la diversa mentalità delle nuove generazioni, di un mondo che ha ancora tanto da offrire e da insegnare ai lettori.
E così Anna Karenina, ad esempio, non sarà più solo una donna che ha avuto la sfortuna di nascere nell’epoca sbagliata per divorziare dal marito e stare con l’amante, ma una donna che grazie all’amore rinasce alla vita. O ancora Gregor Samsa, protagonista del capolavoro di Kafka, non è solo lo strano personaggio di uno strano romanzo, ma il riflesso del disagio che proviamo quando ci rendiamo conto che qualcosa, dentro e fuori di noi, sta inevitabilmente cambiando. Oppure pensiamo a quanto la società descritta da Orwell in 1984 non sia poi così lontana dall’implicito messaggio della nostra realtà, in cui “pensare va bene, ma se pensi quello che pensano tutti è meglio”.
Per concludere, la raccolta di Guendalina Middei è una lettura fruibile a tutti, in grado di offrire uno spunto prezioso tanto al lettore adulto quanto allo studente in cerca di un nuovo punto di vista e ancor di più al docente che vuole cogliere l’occasione di far appassionare gli studenti al mondo della letteratura classica, attraverso un punto di vista diverso e un approccio assai più piacevole, puntado al vero cuore del romanzo oltre le pagine.