di Angelica Sterbini

Viviamo in una società ricca di input, materialismo e superficialità; una società dove apparire è più importante che essere e dove del tempo sano che ognuno di noi dovrebbe prendere per sé stesso scarseggia. Con l’articolo di oggi vorrei portare un tema importante: l’importanza di stare a contatto con la natura. Questo non solo fa bene alla mente, ma ha dei benefici anche sul corpo. Delle statistiche hanno rilevato che in media si passa il 25% del tempo in meno in natura rispetto a 20 anni fa.

L’essere umano è fatto per vivere in un contesto privo di stress e di fattori negativi di cui è invece colma la nostra società; come anticipato ognuno di noi dovrebbe ritagliare del tempo per il proprio io: e quale modo migliore di farlo se non stando a contatto con la natura? Andiamo a scoprire insieme quali sono in benefici che porta questa azione. Il primo effetto che la natura produce sul nostro organismo è la riduzione dei livelli di stress: è piena di silenzi e colori, ma anche di suoni dolci e armoniosi, ci mette quasi in una condizione di soggezione perché è come se ci arrendessimo alla sua immensità e questo dà una sensazione di grande sollievo, che si traduce ad un abbassamento del cortisolo. Stare a contatto con il regno naturale permette di riparare i neuroni danneggiati e rigenerare il nostro cervello affaticato dallo stress cronico: questo fattore di crescita è chiamato Bdnf. La natura è in grado di ottimizzare e migliorare l’attenzione e la concentrazione che è sovraccaricata nella società odierna e nella natura ritrova armonia. Oltre ad abbassare i livelli di stress, aiuta anche a ripristinare i nostri livelli di vitalità; notiamo che il nostro umore diventa più triste, più piatto quando siamo chiusi a casa, al lavoro, a scuola per troppo tempo e se uscissimo in natura si ripristinerebbero i livelli energetici. Inoltre le persone che stanno più a contatto con la natura sono più creative e, rispetto a quelle che passano la loro vita solo in città, riportano risultati migliori ai test di risoluzione dei problemi.

Che il contatto con la natura sia fondamentale è un concetto molto familiare ai giapponesi, che lo sanno da molto più tempo di noi occidentali: nella loro cultura è infatti più diffusa questa pratica al fine di abbassare i livelli di stress e ripristinare il benessere.

Sulla rivista americana Proceeding of the National Accademy of Sciences è stato pubblicato un articolo, scritto da Gregory Bratman, dottorando in biologia all’università di Standford. Questo parlava di un esperimento condotto su 38 persone residenti in zone urbane; sono state divise in due gruppi: uno ha passeggiato in un bosco e l’altro ha passeggiato lunga una strada trafficata. I risultati riportati sono stati sorprendenti: le persone che avevano camminato nel bosco hanno dimostrato una diminuzione dei pensieri negativi, elemento ancora presente nelle persone che avevano camminato sulla strada.

Vorrei concludere con una frase di Jack Kerouac, poeta e scrittore del ventesimo secolo: “Pensa che grande rivoluzione planetaria ci sarebbe se milioni di ragazzi di tutte le parti del mondo con i loro zaini sulle spalle cominciassero ad andare in giro per la natura”.

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