di Luigi Proietti Orzella

Ultimamente due avvenimenti hanno scosso gli animi dei ciampinesi: la minaccia che Roma Capitale trasferisca gli autodemolitori alla Barbuta, e l’incendio in via E. Ferrari.

Ci sono state diverse iniziative per affrontare queste vicende ma, a malincuore, si è dovuto constatare che la grande assente a queste iniziative è stata proprio la cittadinanza, che si è limitata a esprimersi esclusivamente tramite i Social. Sembra chiaro che – oltre al palese disinteresse a partecipare fisicamente da parte della gente – sia le forze politiche che le varie associazioni del territorio non riescono più a coinvolgere attivamente le persone su questioni che riguardano tutti. Infatti, alla manifestazione indetta il 20 luglio per protestare contro la decisione dell’amministrazione capitolina di trasferire gli autodemolitori da via P. Togliatti alla zona della Barbuta, c’erano al massimo una sessantina di persone, compresi i poliziotti per il servizio d’ordine. E i presenti erano tutti degli “addetti ai lavori”, tra politici, giornalisti e rappresentanti di associazioni. Di cittadini neanche l’ombra. La stessa cosa è successa in seguito all’incendio del 29 luglio nel sito di stoccaggio di via E. Ferrari. Il 3 agosto, nella sala consiliare P. Nenni c’è stato un incontro con le diverse autorità competenti del Lazio (tra cui alcuni sindaci dei Castelli Romani, ASL RM6-ARPA) per informare i cittadini sui dati delle centraline, riguardo i possibili danni delle scorie dell’incendio e sul comportamento da tenere per tutelare la salute. Anche in questo caso la popolazione era assente. Il giorno dopo, sono state ben 5 le associazioni che hanno organizzato un incontro nel teatro della Parrocchia della beata Vergine del Rosario, a cui sono intervenute anche la sindaca E. Colella e l’assessora F. Giglio per rendere conto del proprio operato e per comunicare l’aggiorna-mento dei dati delle centraline, in continua evoluzione. Anche in questo caso erano presenti cinquanta, forse sessanta persone in tutto, ma sempre le stesse. Anche in questo caso, popolazione assente. Però, a questa deprimente assenza fisica da parte dei cittadini faceva da contraltare un attivissimo dibattito su Facebook dove, protetti dall’essere guardati negli occhi mentre esprimevano i propri concetti, miriadi di sedicenti “esperti” dicevano tutto e il contrario di tutto, senza cognizione di causa. Potrebbe sembrare che io ce l’abbia coi Social, ma non è così. Anzi, li considero preziosi per la mia attività. Quel che voglio dire è che la presenza fisica è la migliore via, e guardarsi in faccia quando si parla è il modo migliore, antico come l’Uomo, per poter svelare la menzogna. E, concludendo, voglio anche ricordare che quando ci sono degli eventi che riguardano la nostra salute e la nostra vita comunitaria l’unico modo per essere dei protagonisti è presenziare per informarsi, in modo esauriente, senza stare a delegare a chicchessia. Viviamo ancora in una Democrazia, diamogli il giusto e sacro valore.

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