di Chiara Alfonsi

Tutti noi sappiamo che Roma è l’unico impero durato 1229 anni, ma non si può parlare di una sola “Roma”, perché i periodi storici che hanno segnato la storia di questa stupenda città, invidiata in tutto il mondo per le sue bellezze archeologiche, a partire dal grande Colosseo, un tempo chiamato Anfiteatro Flavio, che continuamente vengono alla luce attraverso gli scavi, sono stati molteplici: la prima monarchia con i sette Re, la nascita della Repubblica dopo la morte di Tarquinio il Superbo, ultimo Re, la tarda Repubblica, la Roma Imperiale, e infine quella tardo antica. Insomma, cinque fasi in cui il ruolo della donna cambia profondamente, passando da procreatrice a matrona. Infatti, se non era consentito loro alcun ruolo all’interno degli affari politici dei loro mariti, è dietro le quinte che esse assunsero ruoli importanti, sia all’interno della famiglia, sia nel mondo di governo dell’élite. Una cosa fondamentale da dire sulle donne dell’antica Roma è che divennero famose sia per come riuscirono a rendersi utili e a ricevere il giusto rispetto, sia, ma soprattutto, per aver dato i natali ai grandi imperatori che si susseguirono nelle varie fasi storiche.

La prima di loro fu Rea Silvia, che diede i natali a Romolo e Remo, ed è proprio grazie a Romolo se Roma vide la prima fase, quella della monarchia. Cornelia Africana, figlia di Scipione l’Africano, celebre condottiero romano, fu colei che diede i natali ai fratelli Tiberio e Gaio Gracco. Ella aveva un’abile retorica e fu una perfetta matrona romana tanto che, quando morì, fu realizzata una statua in sua memoria. Aurelia Cotta fu la madre di Giulio Cesare. Intelligente ed indipendente, intervenne per salvare la vita del figlio che, a 18 anni, fu quasi giustiziato dal dittatore Silla, perché si era rifiutato di divorziare da Cornelia Cinna. Servilia fu l’amante di Cesare, suocera di Cassio e madre di Bruto. Non è noto se conoscesse i piani dell’assassinio di Cesare, compiuto dal genero e dal figlio insieme ad altri senatori. Ottavia era la sorella maggiore di Ottaviano. Sposò Marcello, avversario del suo prozio Cesare. Alla morte di Marcello, Ottavia sposò Marco Antonio, che la tradì con la regina d’Egitto Cleopatra e, nonostante questo, restò comunque fedele ad Antonio, tanto da diventare mediatrice tra quest’ultimo e suo fratello i quali, spesso, erano in contrasto. Livia Drusilla fu considerata la più potente tra le donne della Roma antica. Ella visse al tempo di Ottaviano Augusto, ne fu la moglie, e con lui ebbe un matrimonio molto lungo. Il suo primo marito, però, fu Tiberio Claudio Nerone. Ottaviano ebbe sempre un gran rispetto per la moglie perché fu, per lui, un’ottima consigliera. E le fu addirittura conferito il compito di gestire le finanze dell’imperatore e una monumentale statua pubblica. Ma oltre a questo Livia aveva un suo circolo clientelare, ossia una serie di personaggi, i clientes, che in cambio di favori politici si adoperavano per tutte le sue richieste. Hortensia fu un grande esempio: durante il secondo triumvirato (composto da Augusto, Marco Antonio e Lepido), in cui si lottava contro i Cesaricidi Bruto e Cassio, gli uomini ricchi avevano perso la vita nelle battaglie e le loro proprietà vennero confiscate per raccogliere fondi, non erano sufficienti. Così le donne ricche prive di marito, di figli o di fratelli ormai persi, vennero tassate, erano quasi 1500, e si infuriarono, per una guerra con cui non avevano nulla a che fare. Così andarono tutte al forum con a capo Hortensia che tenne un discorso, in cui sottolineò come fosse possibile che, dopo aver perso i loro mariti, figli, fratelli, fosse stato fatto un torto anche a loro stesse, in quanto escluse dalla vita politica. Ad un certo punto Hortensia fece loro questa domanda: “Quando non ci sono state guerre? E quando mai le tasse sono state imposte alle donne, che sono esentate dal loro sesso tra tutta l’umanità?” Grazie ad Hortensia, la tassazione sulle donne ricche venne ridotta a 400 ed il resto venne preso in prestito da altri uomini. Livilla era la sorella dell’Imperatore Claudio. La sua fama fu quella di avere una relazione con Seiano e di prendere con lui il potere. Man mano che Seiano prese il potere, egli rese Livilla la sua complice dell’avvelenamento, scoperto in seguito, ai danni di Druso, figlio di Tiberio. Quando vennero scoperti entrambi, Seiano fu assassinato, mentre la madre di Livilla rinchiuse sua figlia in una stanza dove morì di fame.  L’ultima di questa mia personale lista di grandi donne fu Messalina, che riuscì a divenire Imperatrice sposando Claudio. Ella usò tutto il suo affetto per ottenere ciò che voleva. Una volta che Claudio divenne anziano, lei, una giovane donna, capì che la sua posizione era in bilico, così ordinò a suo marito di disfarsi di tutti coloro che potessero ambire al trono di Claudio quando sarebbe avvenuta la sua morte.

Queste sono solo alcune delle molte donne più potenti della Roma antica, coloro che seppero imporsi in quel mondo che le avrebbe volute soltanto generatrici. Tuttavia, con la loro grande astuzia, seppero proteggere sé stesse e i loro figli, ancora piccoli, per vederli un giorno diventare uomini e grandi Imperatori. Di certo non tutti riuscirono nell’intento di esserlo, ma una cosa è sicura: le loro madri hanno fatto grande Roma!

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