di Lina Furfaro
Là, scendendo da Rocca di Papa, oltre trent’anni fa, prendevo il treno perché alla Piana dei Castelli, si sa, c’è un nodo ferroviario. Non passava inosservato il birillo, maestoso riferimento con Via dei Laghi – dove negli Anni ‘90 ci si mescolava ancora con la folla giovane per una partita – né le case basse, curate di via Mura dei Francesi, circondate da siepi odorose che in un certo senso mi ricordavano il caro gelsomino jonico. Le vie pulite, la differenziata, il rispetto civico mi facevano pensare “è un Castello possibile, un paese papabile!” La mia fissa dimora prima di approdare a Ciampino era dimora senza “fissa”. Conoscevo solo la stazione, Piazza Rizzo e le vie storiche. Poi arrivai qui per abitarci, mi ritrovai dall’altra parte del sottopassaggio. Lessi i libri di M. Concilio e anche “L’erba sotto l’asfalto” di M. Lanciotti per conoscere di più.
Tornando all’ambiente dove mi sono ritrovata, Viale Kennedy, oggi lo riconosco ormai da lontano con le sue numerose traverse abitate, condomini incorniciati da pini mediterranei, abeti o magnolie, minuscoli canneti che celano un suolo umido, una vecchia vigna che ancora esiste e resiste.
Acero, oleandro, ficus ornano qua e là cercando di contrastare con la loro tacita bellezza parcheggi isolati di notte e affollati il dì. Sui marciapiedi anche molte tamerici che a primavera si trasformano riempendosi di spighe di fiori rosati. Ora sono entrata in confidenza con la moderna cittadina: uffici funzionali, fontane, scuole, la biblioteca “P. P. Pasolini”, il parco “Aldo Moro”, la zona archeologica Pantanella al Volterra…
Ho avuto modo di rilassarmi anche all’ostello immerso nella tranquillità della periferia; vagato per la Folgarella, Acqua Acetosa e non sono estranea al viandante che chiede informazioni e non conto più i decolli, non incanto più quando dal balcone vedo sulla testa ad un palmo dal naso un bolide che va prendendo quota mettendosi sulla medesima rotta ogni mezz’ora.
Il mio ricordo si posa però su Via IV Novembre, arrivai a Ciampino e dopo una passeggiata al Centro, rientrando a piedi da Piazza della Pace chiesi ad una passante di mezza età: – Per Viale Kennedy scusi? Lei, gentile esordì: – Dritto pe’ dritto!
Tra poco Ciampino ne compirà cinquanta di anni e io sono nuovamente qua. Ma per fare tanti auguri alla cittadina che compie mezzo secolo attendiamo; intanto passeggiando saluto qua e là, perché abitando e vivendo ci si conosce, si creano legami che in qualche modo ti aiutano a crescere, insegnano. Posso aggiungere che molte associazioni tengono vivo Ciampino; le attività culturali, sportive e sociali in genere, assieme ai tanti negozi a misura d’uomo sono l’anima di un paese che cerca di trattenere, oltre agli anziani, anche i giovani.