di Antonella Feligetti

La grafologia permette di capire il carattere di una persona. Si basa su studi consolidati e pur non essendo una scienza oggi viene richiesta nelle Scuole, nelle Aziende, in ambito Giudiziario etc. per individuare il carattere e le caratteristiche temperamentali dello scrivente. Oggi ci occuperemo in particolare della firma. Quando abbiamo un testo con la firma apposta possiamo capire molto della persona che l’ha scritta osservando alcune cose. Innanzitutto la firma rappresenta il nostro Io sociale, al contrario del testo che rappresenta l’Io individuale. Dunque osserveremo se il testo e la firma sono scritte nello stesso modo o differiscono poco o tanto e in che modo sono diverse, in particolare se sono omogenee. Per omogeneità si intende una similitudine osservabile ad occhio nudo, ma non una perfetta identità. La firma leggibile e omogenea al testo denota trasparenza, affidabilità e il non aver bisogno di dividere l’ambito sociale da quello privato. La firma non omogenea denota una differenza tra quello che viene mostrato di sé stessi nel privato e nel sociale Una firma con calibro molto più grande del testo indica che la persona ha bisogno di mostrarsi importante e sicura nel sociale, mentre nella vita privata no. Se la firma è più piccola delle lettere del testo indica un certo timore di potersi trovare di fronte a persone minacciose o di dover gestire dei conflitti. Osserviamo poi dove viene apposta la firma rispetto al testo: se a sinistra esprime bisogno di tranquillità e di evitare cambiamenti e novità (ad esempio restando per anni o per sempre nello stesso posto di lavoro) a destra indica dinamismo, movimento, azione e buona disposizione nel sociale ai cambiamenti ed alle novità. Al centro paura di rivivere situazioni di instabilità e bisogno di concretezza. Se nome e cognome vengono collegati e addirittura si fondono lo scrivente ha difficoltà a staccare emozione e ragione e si sente molto legato alla famiglia di appartenenza. Con le iniziali ampollose cioè ornate ed importanti solo nella firma e non nel testo si evidenzia una ricerca di paternità sociale, di un ruolo, egocentrismo e possibile mancanza di una figura paterna. Con le iniziali ridotte o addirittura minuscole si evidenzia una difficoltà ad affermarsi a causa di una figura rappresentativa inefficiente, assente o pretenziosa. Può inoltre esserci il timore di assumersi delle responsabilità e una ostentazione di superiorità rispetto agli altri, supponenza e scontrosità. La sottolineatura della firma indica ambizione egocentrica come rivalsa nei confronti della figura paterna. L’ Io ideale dello scrivente può portarlo a compiere errori per non aver saputo valutare i propri limiti. La firma illeggibile denota desiderio e bisogno di nascondimento e di separare nettamente il pubblico dal privato. Voglio parlarvi della firma di un attore istrionico e versatile come Elio Germano che a solo quarant’anni è stato in grado di interpretare centinaia di personaggi diversi, senza che lo si possa identificare con un ruolo che lo definisca in particolare. Elio Germano è vincitore del David di Donatello per il suo “Volevo nascondermi” sulla vita di Ligabue e ha interpretato personaggi di grande levatura morale come Giacomo Leopardi e San Francesco d’Assisi. Nella sua firma un tratto che attraversa tutta la firma tornando indietro, dopo averla scritta delineando un gesto simile all’infinito ci fa pensare a problematiche importanti a livello inconscio tuttora presenti, ma anche la capacità andare oltre attingendo ad una dimensione universale. La grafologia ci permette infatti di notare le risorse cui attinge la persona che scrive e non soltanto le sue fragilità. Infatti l’illeggibilità della sua firma indica carattere vanitoso di chi si sente superiore fino a diventare scostante, ma lui sembra aver trovato la soluzione alle sue problematiche dividendo nettamente la sfera privata da quella pubblica e artistica. Nella vita privata si sente libero di essere sé stesso, mentre in quella pubblica e sociale si attiene alle regole del sistema pur mantenendo una sua idiosincrasia. La sua firma grande, confusa, illeggibile, stretta, con gonfiori, arpioni e svolazzi ci dice che Elio Germano ama il protagonismo ed è vanitoso, tenace e testardo e non sopporta di essere imbrigliato: il laccio che definisce con il gesto che quasi cancella la firma dopo averla scritta indica una sua particolare sensibilità ai lacci intesi come condizionamenti e legami forti. E’ impaziente e perfezionista nel lavoro, dotato di fantasia e creatività, può passare da un entusiasmo esuberante, ottimismo, generosità, vivacità intellettuale, vanità, ad un malinconico bisogno di rimanere solo. Desidera l’indipendenza, ma dipende dall’ambiente, in un continuo tumulto e ricerca interiore. Confina gli affetti nella sua sfera privata per compensare un sentimento di non appartenenza che ha trasformato in un suo punto di forza. Mi fa piacere indicarvi con qualche segnalazione come la grafia rappresenti un “disegno della vita interiore” (Max Pulver).

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