di Michele Concilio
Il tema della legalità nella società odierna assume certamente un alto valore che si accompagna ad una stringente attualità.
Bene ha fatto, perciò, la nostra Amministrazione Comunale ad organizzare un’intera settimana, la terza di marzo, con una serie di manifestazioni, tutte di grande interesse.
Non è mia intenzione, in questa sede, riportare una dettagliata cronaca di questi avvenimenti e mi limito, pertanto, ad un sintetico loro sommario:
mercoledì 20 marzo, in Sala Consiliare, Pietro Grasso, illustre figura politica, senatore e presidente del Senato dal 2013 al 2018, magistrato, ha conquistato l’attenzione degli studenti delle scuole medie inferiori, raccontando con semplicità e passione, la sua esperienza a fianco di Falcone e Borsellino nella lotta alle mafie.
Giovedì 21 marzo: in occasione della XXIX Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, Ciampino aderisce alla manifestazione organizzata nella Capitale, con la partecipazione della Sindaca Emanuela Colella, una rappresentanza degli studenti delle scuole superiori del territorio, Vito Volterra e Michele Amari-Paolo Mercuri, ed il Gruppo Scout Agesci Ciampino2 che ha sede nella parrocchia del Sacro Cuore.
Venerdì 22 marzo: nell’accogliente spazio del Parco Aldo Moro, la Polizia Locale intrattiene gli studenti del liceo Volterra e dell’Istituto Amari-Mercuri, illustrando le potenzialità del Corpo della polizia municipale nella lotta alla criminalità. Ospite d’eccezione Gianpiero Cioffredi, referente di Libera Lazio, che ha illustrato le diverse attività svolte da Libera nel territorio.
Sabato 23 marzo: quarto ed ultimo appuntamento della Settimana della Legalità, ospitato anch’esso nella Villa Imperiali. Alla presenza di Alberto Spampinato è stata inaugurata una panchina dedicata alla memoria di Giovanni Spampinato, fratello di Alberto, giovane giornalista siciliano, assassinato dalla mafia “perché cercava la verità” come scritto, a cura degli scout di Ciampino2 sulla panchina a lui dedicata. Da parte dell’osservatorio Ossigeno, diretto da Alberto Spampinato, è stato donato al Comune di Ciampino un Pannello della Memoria riportante il nome ed il volto di 30 giornalisti assassinati dalla mafia perché appunto cercavano la verità.
Si intuisce dal sia pur scarno resoconto come Ciampino abbia vissuto una intensa settimana nella tematica impegnativa della legalità.
Qualcuno potrebbe obiettare: ma è proprio necessario qui a Ciampino parlare di legalità?
La risposta è scontata: è pur vero che, fortunatamente, la nostra città non vive situazioni drammatiche come alcune zone della Penisola (intuitivo il riferimento ad aree che spesso sono oggetto di cronache giudiziarie per reati di criminalità organizzata), ma, a parte il fatto che nella periferia Sud di Roma è notorio come il fenomeno non sia del tutto escluso, Ciampino non può e non deve ritenersi totalmente immune. Alta sempre deve essere la vigilanza ed il controllo al riguardo.
Bene ha fatto, a mio giudizio, l’Amministrazione comunale, attraverso la Settimana della Legalità, a coinvolgere la cittadinanza e per quanto più possibile le scolaresche del territorio.
E’ infatti verso le giovani generazioni che bisogna convogliare le dovute attenzioni.
Non basta parlare di legalità, occorre soprattutto educare alla legalità.
Occorre realizzare un circuito virtuoso fra i ragazzi e le istituzioni tale che cresca il senso di responsabilità del singolo nei confronti della comunità.
Legalità altro non è la fonte per alimentare valori quali il rispetto, la libertà e la solidarietà.
In parole semplici, si può affermare che legalità è un modo di esprimere il concetto che siamo tutti uguali e che ci sono delle regole che vanno rispettate.
E qui il luogo deputato non può che essere la scuola (senza trascurare comunque nessuna altra agenzia, a cominciare dalla famiglia).
Vanno riproposti gli esempi di maestri illuminanti, come il citato Giovanni Falcone
Significative le parole usate da questo indimenticato magistrato antimafia: “Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini… La mafia non è affatto invincibile; è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine”.
Concludo il mio articolo, riportando una frase di Giorgio Napolitano, “La legalità e il diritto sono le pietre fondanti della pace internazionale e della stabilità”. Il riferimento alla pace in essa contenuto mi permette di sottolineare come non esista pace senza legalità e non può esserci legalità senza la pace. Questi due valori sono come le rotaie che formano un unico binario ed è su questo binario, per quanto possa essere tortuoso ed in salita, che l’uomo deve muovere i propri passi per raggiungere quella méta che si chiama società civile, dove vigono la pace, la giustizia, la legalità.